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Realtà virtuale a poco prezzo grazie a Google Cardboard: la nostra prova - Recensione Google CardBoard by TinyDeal

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Google Cardboard introLa realtà virtuale è un concetto abbastanza chiaro ormai, se ne è iniziato a parlare addirittura negli anni 60 e ormai giunti al 2014 tutti sappiamo cosa vuol dire, pensiamo ai film come “Tron: Legacy” basati interamente su questo concetto. Ma la vera domanda è: "si può effettivamente realizzare una realtà che illuda il nostro cervello a tal punto da farla sembrare realtà?" Una risposta affermativa sembrava molto lontana, ma dal 2009 è ormai molto più vicina di quanto si potesse immaginare prima. Infatti, proprio quell’anno, sono stati presentati gli Oculus Rift, i visori che promettono di regalare la realtà virtuale almeno a uno dei nostro 5 sensi (senza dubbio il più influente): la vista. Prima di continuare con l'articolo vi ricordo che potete trovare in "formato video" tutto quello che ho scritto qui.

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Recensione Google CardBoard by TinyDeal

Io in realtà ho già avuto la fortuna di provare il dev kit degli Oculus numero uno ma ovviamente non potevo fare meno di provare questo bellissimo progetto, quindi mi sono fatto spedire una versione dei Google Cardboard un po’ più “avanzata” (e per questo ringrazio il sito TinyDeal per avermi gentilmente offerto questo prodotto) quindi iniziamo a recensire i Google Cardboard “2.0”.

 

Google Cardboard-2

 

Prima di parlare della qualità di questo progetto e di quanto poi è effettivamente immersivo rispetto agli Oculus Rif,t vediamo le differenze tra questo prodotto ed i Google Cardboard di base.

Questa versione è fatta con un materiale differente dal cartone, stiamo parlando di plastica rigida con aspetto simil-pelle per evitare che si rovini e per resistere più a lungo nel tempo. Pensiamo all’eventualità che si bagni: basta passare uno strofinaccio ed è tutto risolto. Infine aggiungerei che è sicuramente anche più bella da vedere.

 

Google Cardboard-4

 

Altra particolarità è la presenza di “cinghie”, perfette per mantenere il nostro visore senza sforzare le braccia per tutto il tempo dell’utilizzo, che tra l’altro sono molto simili a quelle presenti sugli Oculus.

 

Google Cardboard-5

 

Inoltre è interessante notare che all’interno del visore ci sono delle ventose per mantenere ben saldo il nostro schermo/smartphone alla parete, cosa che reputo abbastanza utile soprattutto durante i movimenti più bruschi e perché non mettendo le mani sui due lati del visore (come invece è previsto per i Google Cardboard base) rischiamo di far cadere  il nostro prezioso smartphone a terra.

 

Google Cardboard-2

 

Come vedete, fino ad adesso ho elencato solo gli aspetti positivi ma cosa c’è di negativo allora? Praticamente nulla, forse l’unica cosa che si potrebbe inserire in questa categoria è che questa versione di Google Cardboard rispetto alla versione base è divisa in più parti ed il fatto che la pelle è dura fa protendere il pezzettino interno (che serve a dividere le due immagini, destra e sinistra) tende a spostarsi ed ad uscire dalle sue guide ma nulla di grave basterà mettere un po’ di colla per rendere il tutto perfettamente compatto.

Ma passiamo alle considerazioni, voglio prima ricordare che le considerazioni che farò sui Google Cardboard sono basate sul fatto che ho potuto provare questo visore con il mio HTC One (M7) quindi come potete benissimo immaginare l’esperienza cambia anche in base al dispositivo che si utilizza, ma iniziamo subito.

La prima cosa che mi ha colpito e stata la qualità delle immagini, questo perché avendo provato il dev kit 1 degli Oculus ho sempre visto la realtà virtuale molto “pixellosa”. Adesso, grazie al mio schermo da 4.7 pollici, con una risoluzione di 1080p (468 PPI) le immagini sembrano molto più fedeli e i miei occhi si sforzano sicuramente di meno (voglio comunque precisare nel dev kit 2 la risoluzione è stata portata a 1080p). Anche durante i movimenti la sfuocatura è molto minore (anche se ancora presente) rispetto al dev kit numero 1 (anche questo problema risolto con il dev kit 2). Inoltre il peso del visore come potete immaginare è molto ridotto rispetto agli Oculus, che già di loro sono molto leggeri, quindi nel complesso un netto miglioramento rispetto a quello che ho potuto ammirare con la prima versione degli Oculus Rift. Questo tipo di visore abbinato al mio smartphone stanca di meno l’occhio e la testa, ed anche il sensore presente nello smartphone fa bene il suo lavoro e non dà alcun tipo di problema.

Ovviamente non è tutto oro quello che luccica e ovviamente gli Oculus rimangono sempre gli Oculus infatti anche se per quanto descritto fino ad adesso i Google Cardboard sembrano “vincere”, ci sono aspetti degli Oculus che lo rendono imbattibile, per primo la potenza hardware a cui può fare affidamento è sicuramente molto più elevata e questo non è solo una questione di rendering ma è qualcosa di molto più ampio. Infatti, una grafica più dettagliata, più realistica e magari con un frame rate molto alto rende il tutto più naturale e di conseguenza meno stancante per noi. Inoltre, gli Oculus sono progettati per essere indossati a lungo sulla nostra testa e sono per questo molto più ergonomici e comodi rispetto a un pezzo di cartone o plastica rigida, per non parlare della possibilità di cambiare lenti per migliorare ancora di più la nostra esperienza in base alla persona (cosa che reputo molto importante).

Passando alle applicazioni, se entrate bel Play Store e cercate la parola Cardboard vedrete come iniziano a spuntare moltissime applicazioni per questo visore quindi trovare un gioco o un player di video 3D non sarà sicuramente un problema e le potrete scaricare liberamente anche senza possedere un visore di Google.  Similmente ai Google Cardboard,anche per gli Oculus ci sono ormai di verse applicazioni compatibili e addirittura molti giochi “comuni” come Titanfall abilitano il supporto nativo a Oculus Rift per permettere di provare il gioco in modo molto più immersivo e realistico (ricordo che un gioco che non supporta nativamente gli Oculus non può essere adatto a questo visore dato che ha bisogno di una programmazione specifica).

 

Corsair

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