La scorsa settimana la redazione di XtremeHardware vi ha proposto l’anteprima delle performance e delle caratteristiche della nuova soluzione top gamma per quanto riguarda le APU AMD; si tratta della nuova APU Llano A8-3870K.In questo articolo andremo ad analizzare tutti i test effettuati e tutte le caratteristiche che rendono questa APU interessante, overclock in primis.
In questi mesi la redazione ha avuto modo di testare per voi due soluzioni quad-core, l’AMD A8-3850 e l’AMD A6-3650, dotati rispettivamente di una frequenza pari a 2.9GHz e 2.6GHz oltre che alle IGP integrate AMD HD 6550D e AMD HD 6530D; i test relativi a queste due soluzioni li potete trovare a questo e questo indirizzo.
Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 1
DAL 1969 AL 1989
Dopo sei anni di attività viene prodotta la AM9102, prima memoria RAM dell’azienda che si lancia sul mercato con l’intenzione di diventare grande concorrente di quella che era già l’azienda leader nel settore, Intel.
Sempre nel 1975 AMD ha il permesso di produrre e vendere un clone dell’Intel 8080 che prenderà nome di AMD 8080.
Questo processo viene facilitato da IBM che, nel 1981, chiede ad AMD di diventare suo fornitore, affiancandosi ad Intel.
Nasce così nel 1982 l’AMD 8086, processore operante ad una frequenza di massimo 10 MHz e contenente al suo interno circa 29000 transistor costruiti a 3 micron (3000nm).
L’anno successivo vedeva la luce l’ AMD Am286, avente una frequenza pari a 20 MHz (7,5MHz più della controparte Intel).
Nel 1984 e nel 1985 AMD figura in due importanti liste di settore economico mondiali; inizialmente la troviamo tra le migliori 100 compagnie presso quali lavorare in America e successivamente rientra tra “Fortune 500”, lista che comprende le 500 imprese più grandi ed importanti d’America. In quest’anno nasce ATI che successivamente verrà incorporata dall’azienda di Sunnyvale.
Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 2
DAL 1990 AL 1999
Iniziano gli anni novanta ma la musica è sempre la stessa; AMD continua la produzione di processori per contrastare la controparte Intel, aumentandone però la frequenza operativa; nasce l’AMD Am386.
Questa CPU vantava una frequenza di 40MHz, contro i 33 del rivale prodotto da Intel, e ben 275mila transistor, il doppio rispetto al suo predecessore.
Anche in questo caso prosegue l’opera di miniaturizzazione, portandosi da 1,5 micron ad 1.
Tra il 1993 e il 1995 AMD lancia sul mercato quelle che saranno le ultime CPU che ricalcano medesime caratteristiche tecniche del colosso di Santa Barbara; l’Am486 e l’Am586.
Il primo opera ad una frequenza di 120MHz e per la prima volta il processo produttivo scende sotto il micron, infatti l’Am486 è costruito a 800nm, pari a 0,8 micron.
I transistor superano il milione assestandosi a 1,185 milioni.
Con l’Am586, invece, AMD da un taglio netto alle dimensioni; questa CPU, infatti, ha un processo produttivo pari a 350nm, meno della metà del precedente.
Oltre a questo dettaglio importante notiamo che il voltaggio necessario a far funzionare questo microprocessore è pari a 3,3 volt, decisamente inferiore ai precedenti.
Passa un anno e per la prima volta AMD immette sul mercato un processore progettato interamente da sé, parliamo dell’AMD K5. Intel, nel frattempo, lancia la soluzione Pentium, marchio che ha portato lustro e successo immenso all’azienda.
Basati su architettura a 32-bit e operante ad una frequenza di 200MHz, il K5 comprende al suo interno 4,3 milioni di transistor costruiti a 350nm.
In questi anni viene introdotto anche il PR rating, indice con la quale AMD identifica la velocità dei suoi processori rispetto alla controparte Intel.
L’AMD K5 raggiunge un PR200 il che significa che, secondo quanto dichiarato da AMD, le sue performance sono equiparabili a quelle di un Pentium 200MHz, 67MHz più della soluzione AMD.
Con la serie K AMD introduce anche il socket 5 e il socket 7 che accompagneranno molti processori a venire, come ad esempio l’AMD K6.
Lanciato a cavallo tra il 1997 e il 1998 l’AMD K6 raggiunge la sua massima espressione ed evoluzione nel 1999 con la versione K6-III, dotato di ben 21,3 milioni di transistor prodotti a 250nm ed operanti ad una frequenza pari a 450MHz.
Dotato di istruzioni MMX e 3DNow! questo processore fa registrare prestazioni incredibili a consumi ridotti, solo 2,2 V.
Questa soluzione è anche la prima ad integrare una cache L2 nel processore, pari a 256 KB; per questo motivo il costo di produzione di questa soluzione risultano molto elevati e la CPU viene presto sostituita dalla successiva.
Il 1999 è l’anno della ribalta, AMD cambia socket introducendo lo SLOT A e lancia sul mercato quello che sarà il primo processore ad operare alla strabiliante frequenza di 1000MHz; l’AMD K7 conosciuto meglio come Athlon.
FSB a 100MHz, supporto alle memorie DDR, ventidue milioni di transistor e processo produttivo a 180nm ed un voltaggio operativo di soli 1,61V per una frequenza pari a 1GHz; questi i dati della cpu più veloce degli anni novanta che sfonda la soglia del GHz due giorni prima della controparte Intel con il Pentium III (due giorni prima fu la data dell’annuncio).
Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 3
DAL 2000 AI GIORNI NOSTRI
Nel giro di tre anni l’azienda di Sunnyvale migliora e perfeziona l’architettura che ha portato al successo l’Athlon aumentandone la frequenza, il numero di transistor, la cache di secondo livello, diminuendo ulteriormente il processo produttivo e mantenendo il Socket A.
L’Athlon XP (Palomino) raggiunge una frequenza di 1733 MHz a 1,75V è dotato di 37,5 milioni di transistor costruiti a 180nm mentre il Barton è dotato di 512Kb di cache L2, ben 54,3 milioni di transistor costruiti a 130nm e capacità di overclock senza precedenti.
Anche in questo caso i processori venivano riconosciuti e immessi sul mercato prendo il nome dal loro PR rating.
Negli stessi anni ricordiamo che AMD introduce sul mercato soluzioni entry-level come il Sempron ed il Duron dotato di caratteristiche del tutto simili a quelle dell’Athlon Barton ma con la metà della cache L2.
Le prima cpu Athlon64 hanno il supporto alle memorie DDR (double date rate) e sono presenti in due socket, 754 e 939. Il primo core ad essere prodotto a 90nm è stato Winchester, poi a seguire il core Venice e San Diego. Successivamente AMD sancisce il passaggio ad un nuovo socket che si porterà dietro per molti anni. La prima cpu per il nuovo socket prende il nome di Orleans, si tratta sostanzialmente di una cpu con core versione Venice solo riadattata al socket AM2 aggiungendo il supporto alle memorie DDR2.
Orleans è dotato di ben 81,1 milioni di transistor costruiti a 90nm; per la prima volta AMD scende sotto soglia 100nm.
Accanto a queste soluzioni possiamo trovare AMD Opteron, Athlon 64 FX e soluzioni mobile come il Turion 64.
Siamo a metà strada del decennio e AMD segna ancora una volta un passo importante nell’industria dei microprocessori introducendo le prime soluzioni dual-core.
Nel 2005 nasce infatti l’Athlon 64 X2 nelle versioni Toledo e Brisbane (nel 2006); la prima è dotata di ben 233,3 milioni di transistor costruiti a 90nm, prevede il supporto alle memorie DDR2-400 e viene prodotta per socket 939, la seconda, invece, è dotata di 153 milioni di transistor a 65nm, supporto alle DDR2-800 e socket AM2.
In questo anno, il 2006, AMD acquista ATi e grazie a questa unione l’azienda di Sunnyvale entra ufficialmente nel campo grafico trovandosi ora un altro rivale importante; Nvidia.
L’anno successivo AMD lancia sul mercato una nuova architettura, con denominazione K10, che prende il nome di Phenom.
Agena e Toliman sono le prime soluzioni quad e triple-core che l’azienda immette sul mercato, ma proprio con esse inizia un periodo difficile per l’azienda.
Nonostante i numeri parlino di 450 milioni di transistor a 65nm, supporto DDR2-1066 cache di terzo livello pari a 2Mb e numerosi core, le performance non convincono.
Tale architettura nasce con un bug (TLC) che, successivamente, venne fixato, mentre a Santa Clara i processori Intel iniziano a volare facendo registrare prestazioni decisamente più elevati di quelle AMD anche se a prezzi più alti; inizia la discesa.
Nel 2008 AMD cerca di riguadagnare il terreno perduto lanciando sul mercato le soluzioni Callisto, Heka, Deneb e Thuban, rispettivamente con due, tre, quattro e sei core, facenti parte della famiglia Phenom II.
Questi processori son dotati di massimo 904 milioni di transistor (Thuban) costruiti a 45 nanometri ed operanti ad una frequenza massima di 3,7GHz in modalità Turbo Core per l’AMD Phenom II X6 1100T o come frequenza standard per l’AMD Phenom II X4 980 BE.
Con queste soluzioni AMD riguadagna una fetta del mercato forte soprattutto dei prezzi vantaggiosi che caratterizzano queste scelte; infatti in molte occasioni questi processori raggiungono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni.
Il 2011 è un anno molto attivo per AMD che decide di dedicare molte risorse al progetto Fusion ed alle nuove soluzioni desktop marchiate Bulldozer e Llano.
Bulldozer è la prima soluzione desktop ad avere 8 core fisici ed è dotato di ben 1,2 miliardi di transistor costruiti a 32nm operanti alla frequenza massima di 3,6GHz (4,2GHz in turbo core).
Anche in questo caso nonostante i numeri astronomici tali soluzioni non superano in velocità e prestazioni i prodotti della controparte Intel.
Le APU della serie Llano, invece, fanno parte della famiglia Fusion che unisce in un unico chip processore, scheda video e northbridge; da tener presente che son presenti anche soluzioni notebook.
Tale serie è dotata di ben 1,45 miliardi di transistor anch’essi prodotti a 32 nanometri, è sprovvista di cache L3 ma prevede prodotti aventi due o quattro core operanti alla frequenza massima di 3GHz, nel caso dell’AMD Llano A8-3870K.
Questa soluzione ricopre la fascia entry-level del mercato e sta riscuotendo un forte successo in quanto riesce a garantire ottime prestazioni, soprattutto per quanto ne concerne il comparto grafico, pur mantenendo un prezzo contenuto.
L’AMD Llano è la soluzione più evoluta e ingegneristicamente più complessa che possiamo attualmente trovare in commercio.
Caratteristiche
Tali caratteristiche si differenziano esclusivamente per le frequenze operative più elevate e la presenza del moltiplicatore sbloccato rispetto alla APU A8-3850:
Notiamo che il processore è dotato di quattro core operanti alla frequenza di 3.0 GHz (30 x 100 MHz BUS). Il voltaggio di default è impostato su 1.392V e l’impronta termica massima è pari a 117W. Una cosa che notiamo che CPU-Z non identifica la sigla com K, ma come semplice A8-3870. E' un errore del software che necessita di un piccolo aggiornamento
La soluzione scelta dalla casa di Sunnyvale è una AMD Radeon HD 6550D. Tale IGP è costruita attraverso processo produttivo a 32nm ed è dotata di 1450 milioni di transistor situati in appena 228mmq, la dimensione del Die. La scheda supporta le DirectX 11 ed è dotata di memoria condivisa DDR3; tale memoria può operare alla frequenza di 1866MHz in quanto tale APU supporta memorie operanti a tale frequenza.
L'AMD HD 6550D presente nell’AMD A8-3870K è dotata di 400 Radeon Cores, di 20 Texture Units ed opera ad una frequenza pari a 600MHz.
Sistema di prova e test
Di seguito riportiamo la tabella riportante le configurazioni con le quali abbiamo effettuato i test di questa APU.
SINTETICI:
- 3DMark Vantage
- AIDA64
COMPRESSIONE DATI E MULTIMEDIA
- 7zip
- Winrar
- Cinebench 11.5 e 10
- X264 Benchmark HD
- Hand Brake
- Fritz Chess
- Blender
- POV-Ray
- Euler 3D
- Sisoftware Sandra
L’elenco sottostante comprende, invece, i test effettuati sulla IGP:
- 3DMark Vantage
- H.A.W.X. 2
- Lost Planet 2
- Dirt 2
- Resident Evil 5
- S.T.A.L.K.E.R.
- The Last Remnant
Test CPU
3DMARK VANTAGE
Il risultato è perfettamente in linea con le previsioni.
AIDA64
7Zip 9.20
WinRAR 4.01
Anche in questo caso la differenza rispetto all’A8-3850 è davvero poca.
Cinebench 10
Il dato registrato da Cinebench 10 è molto interessante, infatti pone la nostra soluzione tra le altre quad-core AMD operante ad una frequenza simile; questo ci lascia immaginare ad un miglior rapporto MP rating.
Cinebench 11.5
Come per Cinebench 10 anche in questo caso la nostra APU si posizione sopra il Phenom II X4 945 operante anch’esso a 3.0GHz.
X264 Benchmark HD 3.0
Software in grado di misurare le performance della CPU mediante la codifica video x264.
In questo benchmark l’AMD A8-3870K ha fatto registrare un punteggio inaspettato, soprattutto per quanto riguarda la first run, collocando l’APU in esame sopra ad un Phenom II X6 1055T.
Handbrake 0.9.5
Software di transcodifica video multithread con il quale trasformeremo un file (un film) in MP4; il processo comprende codifica video x264, codifica audio FAAC e mux finale in contenitore MP4. Verrà preso in considerazione il tempo impiegato dalla CPU per svolgere questo compito.
Anche in questo caso la frequenza e il numero di core dettano legge; notiamo infatti come l’A8-3870K si vada a posizionare tra un Phenom II X4 945 e il Phenom II X4 955 BE avente anch’esso il moltiplicatore sbloccato.
Fritz Chess
Come ci aspettavamo l’APU AMD si posiziona immediatamente sopra la vecchia soluzione top gamma, confermando i dati.
Blender 2.60
La soluzione AMD guadagna quasi 2 secondi rispetto all’A8-3850 e quasi 3 rispetto all’FX-6100 basato su architettura Bulldozer.
POV-Ray 3.7
POV-Ray è un programma di ray tracing disponibile per una gran varietà di piattaforme. Era originariamente basato su DKBTrace, un programma sviluppato da David Kirk Buck and Aaron A. Collins. È stato anche influenzato pesantemente dal programma di ray tracing Polyray con il beneplacito del suo autore, Alexander Enzmann. Nelle versioni più recenti il motore di rendering è stato aggiornato profondamente per consentire il calcolo della illuminazione globale, delle caustiche, ed di elementi particellari per generare nubi, fuoco, vapore. Fa ora uso del multithreading, quindi si avvantaggia della presenza sul computer di processori multicore o più processori.
Anche in questo test le differenze tra la versione 3870K e la 3850 son minime.
Euler 3D
La situazione rimane immutata anche per questo test.
Sisoft Sandra: Crittografia Dati
Come nel test precedente la differenza è data solamente dall’aumento della frequenza rispetto all’APU Llano A8-3850.
Test GPU
Dopo aver riportato ed analizzato i test relativi alla CPU passiamo a quelli inerenti al comparto grafico integrato, la IGP Radeon HD 6550D.
I test sono stati effettuati impostando le memorie alle frequenze di 1333MHz e 1866MHz.
3DMARK VANTAGE
La AMD HD 6550D integrata nell’A8-3870K fa registrare il valore più alto. Ovviamente il divario è risicato e dovuto solamente alla maggior frequenza della CPU.
S.T.A.L.K.E.R.: CALL OF PRIPYAT
Come per quanto accaduto nei test CPU, anche in questo caso la differenza prestazionale si riduce a 1 FPS, dovuto, ovviamente, alla leggera frequenza superiore della CPU. In DirectX 9 questo divario è ancora minore.
LOST PLANET 2
In questo test le differenze son leggermente più marcate, di quasi 3 frame ad entrambe le risoluzioni. Nonostante siano marcate, ovviamente, la differenza è minima.
HAWX 2
Tom Clancy's H.A.W.X. 2 ("High Altitude Warfare eXperimental") è la seconda versione del simulatore di volo sviluppato dall'Ubisoft Romania disponibile per PC, Xbox 360, Playstation 3 e Nintendo Wii. Durante l'azione, il pilota ha a disposizione diverse novità introdotte rispetto alla versione precedente: visione notturna per condurre attacchi in modalità stealth; pod anti-radar che distrae l'avversario e gli impedisce di attaccare, l'ERS (Enhanced Reality System), che traccia una rotta virtuale per attraversare in modo più sicuro tratti pericolosi. E' inoltre possibile effettuare nuove procedure di volo quali: decolli e atterraggi da piattaforme marine e portaerei, rifornimento in volo, utilizzo di bombe e missili di precisione e teleguidati. Diverse missioni prevedono inoltre il supporto di unità alleate, di terra, di mare e di cielo. Il gioco ha a disposizione diverse visuali: in prima e terza persona, visuale abitacolo (con strumentazione realistica), modalità di scontro aereo (in terza persona con visuale sul campo di battaglia). I dati del pilota vengono mantenuti durante tutte le fasi del gioco, con statistiche, prestazioni, grado ed esperienza attuale, nonché potenziamenti e aerei sbloccati (ricompense P.E.C. -- Persistent Elite Creation). Le informazioni satellitari, aeree e geospaziali presenti nel gioco sono fornite da GeoEye.
Anche in questo caso la differenza è di pochi frame.
COLIN MCRAE DIRT 2
Il gioco è basato sulla tecnologia Ego, che vedremo anche nel prossimo capitolo di Operation Flashpoint.In DiRT 2 è presente una modalità World Tour che consente di gareggiare in varie location sparse per il mondo: Utah, Giappone, Malaysia, Cina, Croazia, Bassa California, Marocco e Londra. Sono presenti modalità di gara molto diverse tra loro, come Rally, Corsa a Tempo, Distruggi le Porte, Raid, Eliminazione e Dominazione, oltre alla semplice "gara classica". l rally diventa uno sport estremo e ancora più adrenalinico con Colin McRae DiRT 2: nuove corse con appassionanti testa a testa, tracciati dal realismo impressionante ed eventi speciali in stadi e circuiti spettacolari. Da Londra alla Malesia, dal Marocco a Los Angeles, conquista il mondo delle corse fuoristrada!
Il gioco supporta le DirectX11.
In questo test notiamo come non vi siano miglioramenti tangibili rispetto alla precedente APU.
RESIDENT EVIL 5
Resident Evil 5, conosciuto in Giappone come BIOHAZARD 5, è un videogioco del genere survival horror, ed è l'ottavo capitolo della serie principale di videogiochi Resident Evil, è uscito per PlayStation 3 e Xbox 360. Il gioco, sviluppato e pubblicato da Capcom è ambientato undici anni dopo il disastro di Raccoon City, avvenuto nel 1998, e cinque dopo l'avventura di Leon Scott Kennedy in Spagna, che ha avuto luogo nel 2004. Nel 2009 Chris Redfield, ex membro della squadra speciale S.T.A.R.S., si è unito ad una compagnia che combatte il bioterrorismo, chiamata B.S.A.A. Viene inviato nel cuore dell'Africa, precisamente nella regione di Kijuju, ad indagare su una misteriosa minaccia bioterroristica. Li fa la conoscenza di una ragazza, Sheva Alomar, membro del ramo africano della B.S.A.A. I due scoprono presto gli orrori del luogo: i nativi di Kijuju sono stati infettati da un misterioso parassita, che li ha condannati a rimanere in uno stato permanente di furia omicida. I due agenti della B.S.A.A. affrontano quindi le orde di nemici, chiamati Majini, cercando allo stesso tempo di impedire la diffusione del parassita. Contemporaneamente Albert Wesker, ex capitano della S.T.A.R.S. e nemesi di Chris, si reca in Africa per collaborare con Excella Gionne, la proprietaria della compagnia farmaceutica Tricell. Wesker, aiutato da una misteriosa donna incappucciata che fa il lavoro sporco per lui, cerca di contrastare i piani della B.S.A.A., intento a dominare il mondo.
In questo test, come nel precedente, non si rilevano variazioni degne di nota.
THE LAST REMNANT
La situazione non cambia con The Last Remnant.
In conclusione non notiamo variazioni sostanziose o marcate rispetto all’A8-3850 in quanto la IGP integrata è la medesima.
Resta di fatto che attualmente si rivela la miglior soluzione integrata presente sul mercato.
Overclock e consumi
Come spiegato in precedenza questa soluzione si caratterizza dalla precedente top gamma per quanto riguarda la frequenza operativa, di 100MHz più elevata e il moltiplicatore sbloccato in entrambi i sensi, sia verso l’alto sia verso il basso.
Questo permette un overclock più semplice in quanto possiamo salire di frequenza senza dover variare il Front Side Bus che andrebbe a modificare la frequenza del Northbridge, della IGP e della memoria, andando a intaccare la possibile stabilità del sistema.
Il moltiplicatore dell’A8-3870K è pari a 30X mentre il BUS è fisso a 100MHz. Abbiamo iniziato l’overclock aumentando semplicemente il moltiplicatore del processore. In brevi passi siamo arrivati a toccare la frequenza di 3500MHz mantenendo il voltaggio di default.
Siamo riusciti a portare il moltiplicatore a 38X raggiungendo la frequenza di 3800MHz, ma purtroppo non abbiamo concluso i test di stabilità.
Notiamo che il precedente test, quello sull’A8-3850, era stato effettuato portando il voltaggio a 1,5V; teniamo a precisare che anche portando il voltaggio a quella soglia, l’A8-3870K non ci ha permesso di chiudere nessun bench ad una frequenza maggiore di 3708MHz.
Un netto miglioramento invece l’abbiamo registrato nell’overclock della IGP HD 6550D che è riuscita ad arrivare a 900MHz benchabili, al contrario della precedente soluzione che si fermava a 870MHz.
Ecco i valori riscontrati.
L’intero sistema supera i 160Watt soltanto quando la CPU è occupata al 100%, mentre in gaming superiamo di poco i 120Watt.
Conclusioni
Prestazioni | |
Efficienza | |
Overclock | |
Prezzo | |
Overall |
Il nuovo A8-3870K non si distacca molto dalla precedente soluzione, facendo registrare risultati poco superiori ad essa. Nonostante questo le performance generali la collocano insieme alle soluzioni Deneb quad-core aventi la stessa frequenza e, in qualche occasione, al di sopra di prodotti della concorrente Intel.
Rimane la APU ad avere la IGP più veloce in commercio e questo fa si che si possano sfruttare applicativi multimediali e di intrattenimento come ad esempio i videogiochi senza dover lesinare troppo sulle prestazioni.
Un aspetto che ci ha un po’ delusi è senza ombra di dubbio l’overclock. Il moltiplicatore sbloccato è quello che rende questa CPU interessante ma, dai dati emersi, pare che il margine di overclock ad aria non sia elevato come ci si poteva aspettare. Chi si aspettava un netto miglioramento del processo produttivo tale da permettere overclock migliori rimarrà deluso. Questo concetto rimane valido per quanto riguarda l’uso di raffreddamenti standard ad aria o a liquido. Con raffreddamenti di tipo estremi i margini di miglioramento sono invece molto interessanti. Ma ovviamente non è pensabile per un ipotetico daily use.
Un aspetto molto importante deriva dai consumi, anch’essi molto bilanciati, infatti il consumo registrato in ambito gaming è in linea con quanto visto precedentemente, e quindi risulta eccellente.
Il prezzo di questa soluzione è di circa 135/140 Euro, piuttosto contenuto quindi, ma se siete così attenti al portafogli allora date un occhio anche alla vecchia soluzione A8-3850 che si assesta, al momento di questo articolo, sui 120/125€ presso gli store on-line italiani.
Nonostante questo, a nostro avviso, quest’architettura risulta esser vincente per il rapporto prezzo/prestazioni che propone, sia per quanto riguarda il comparto grafico che quello di elaborazione CPU.
Pro
- Prezzo contenuto
- Consumi contenuti
- IGP performante
- Buon overclock IGP
- Prestazioni bilanciate
Contro
- Overclock CPU
Angelo Ciardiello