Oggi analizziamo un dissipatore che promette una forte concorrenza ad uno dei modelli che è stato di punta da anni a questa parte, e che comincia ad avere qualche anno di troppo, il Noctua NH-D14. Il dissipatore che verrà recensito è l’Akasa Venom Medusa; si contraddistingue per due ventole in dotazione ottime e potenti, una grande estetica, performance di livello ed un peso importante, con ma una struttura avanzata e moderna, oltre ad un montaggio facile e sistemi di ritenzione solidi. Insomma, ci sono tutte le premesse per ritenere l’Akasa Venom un modello più che valido, e come vedremo verranno decisamente confermate! Buona lettura!
Akasa è un marchio molto conosciuto nel campo della dissipazione, si è caratterizzato dall’immissione nel mercato di prodotti molto attenti sotto il rapporto prezzo/prestazioni e ciò, di questi tempi, è di fondamentale importanza. Il marchio Akasa è nato ben dodici anni fa e da quel momento si è contraddistinta sempre più per prodotti interessanti. Dal 2002 fino al 2006 la colorazione dei modelli era gialla e blu, molto particolare a nostro avviso, ma se vogliamo troppo estremizzata. Da 6 anni a questa parte si è cercato di migliorare sia il marchio stesso, l’organizzazione societaria, sia l’estetica, e la qualità dei prodotti che abbiamo recensito, e che recensiremo oggi, ne è la prova diretta. Precisiamo che questi modelli sono già usciti in commercio da molto tempo, ma ciò non compromette nella maniera più assoluta la bontà intrinseca, dato che sono ancora molto commercializzati e richiesti.
Abbiamo testato il dissipatore sulla nostra nuovissima piattaforma di test con socket Intel LGA 2011. Al fine di garantire una suite di test simile a quella dell’utente finale, è stato utilizzato su un processore della famiglia Sandy Bridge-E ovvero il modello 3930K. Dato che il nostro interesse è replicare le diverse condizioni di utilizzo ed offrirvi un servizio migliore, sono stati eseguiti diversi test approfonditi. Il processore è stato messo sotto carico con il programma Prime95 alle seguenti impostazioni: default, a 4.2GHz e a 4.5GHz. Sarà analizzata la configurazione stock, comprendente due ventole proprietarie da 120mm in Push/Pull, le quali sono state testate con più impostazioni di velocità.
Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate ed i dettagli. Data la tipologia di dissipatore, sarà consigliabile utilizzarlo in cabinet di grandi dimensioni, e dato il peso abbastanza elevato, è consigliabile installarlo su schede madri aventi PCB particolarmente elaborati, dotati di un numero elevato di layer, ed evitare il trasporto del PC con dissipatore montato.
Qui di seguito riportiamo il link al produttore e alla pagina di presentazione del modello.
Il prezzo proposto ammonta a circa 85 euro IVA compresa.
Caratteristiche Tecniche
Confezione e Bundle
La confezione è davvero molto curata e presenta anche una comoda maniglia superiore per il trasporto. Il bundle è ottimo in quanto sono presenti due ventole Viper S-Flow, un tubetto di pasta termoconduttiva proprietaria e connettori dedicati per configurazioni multi ventola. L’imballo è altrettanto valido.
Viene rispettata la normativa RoHS: è lo standard 2002/95/CE (chiamata comunemente RoHS dall'inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive), che sebbene sia stata adottata nel febbraio del 2003 dalla Comunità europea, impone alcune restrizioni sull'uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Lista del materiale che troverete all’interno della confezione:
- il dissipatore
- il manuale
- una ventola S-Flow da 12cm
- una ventola S-Flow da 14cm
- il backplate per i sistemi Intel / AMD
- un tubetto di pasta termoconduttiva Akasa
- le viti per il montaggio e frontplate di installazione
- distanziatori specifici per diversi socket
- connettore di riduzione della velocità
- connettore binato per il controllo PWM combinato
- kit di montaggio per le ventole
- 4x clip metalliche per un Push / Push/Pull
NB: nella fotografia ufficiale manca la seconda ventola da 140mm e due staffe, fornite nella confezione che abbiamo ricevuto. Riportiamo le foto dettagliate del manuale:
Ecco il link per il download diretto:
http://www.akasa.com.tw/download/manual/AK-CC4010HP01_installation.pdf
Venom medusa: analisi strutturale e base
Struttura e base di contatto
Il dissipatore è adoppia torre quindi presenta una configurazione classica ad “U”, ma troviamo degli accorgimenti strutturali moderni per quanto concerne le alette di dissipazione. La superficie dissipante è molto elevata e presenta ben otto heatpipes da 6mm, quindi una base ottimizzata per processori aventi un largo IHS. La distribuzione delle heatpipes è lineare quindi non c’è sovrapposizione delle stesse. Non è presente nessun foro orizzontale marcato in quanto è l’intera struttura lamellare ad essere concava e le alette presentano un profilo seghettato, che aumenta la zona di contatto con l’aria (superficie dissipante). La larghezza è importante ma non eccessiva, lo spessore invece impegnativo data la doppia torre, ma l’altezza di pochissimo inferiore ai modelli ad aria a singola torre top di gamma. Il feeling è elevato, la finitura nera è eccellente e si ha l’impressione di avere un prodotto curato fin nei minimi dettagli, e così è.
La base risulta essere perfettamente planare, non / lappata a specchio e di ottima qualità, senza segni di lavorazione al tornio particolarmente evidenti o saldature imperfette in corrispondenza delle heatpipes.
NOTA BASE CONVESSA: la base leggermente convessa è stata un marchio di fabbrica della ditta Thermalright. E’ stata adottata in quanto il socket di ritenzione delle moderne CPU, a partire dalle soluzioni aventi socket 775, era solito presentare una curvatura leggermente concava, il che ovviamente era deleterio per l’efficienza massima di scambio termico. Con il dissipatore Thermalright Ultra-120 è stata introdotta in commercio ed è ormai molto comune l’adozione di questo sistema. Precisiamo però che con il moderno socket Sandy Bridge-E non è più presente nessuna concavità nel sistema di ritenzione, che risulta essere perfettamente lineare.
NOTA QUALITA’ BASE: una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.
Heatpipes e superficie dissipante
La scudatura delle heatpipes presenta un cappuccio bombato ed il dissipatore presenta una grande solidità strutturale. Lo spessore delle alette si attesta a 0.2mm circa, la spaziatura è di 1.7mm e ne abbiamo un totale di 42 oltre a quella superiore con il logo Akasa; inferiore quindi all’SB-E Extreme che ne aveva 4+3+40+3+2, dal basso verso l’alto. L’altezza dalla base del corpo dissipante è 4.8cm quindi leggermente meno di quella dei banchi di RAM Corsair Dominator, il che implica che qualche piccolo problemino ce l’avremo. E’ un vero peccato perché se si fosse levata una aletta nella base non ci sarebbe stato il minimo intoppo, sarebbe andata a filo. Comunque sia è possibile eventualmente spostarla, per ovviare all’inconveniente. Non è un grande problema in fin dei conti, dato che ha una ottima compatibilità con RAM ad elevato profilo e le ventole si possono rialzare. La superficie dissipante è molto elevata e la configurazione stock è 2xPush ed è possibile aggiungerne una terza posteriormente. Supporta TDP molto elevati e quindi acquistandolo non avrete incertezze sotto il punto di vista termico.
Vi mostriamo le fotografie di quella che reputiamo un’ottima stesura della pasta termica, procedete in questo modo.
Ventole in dotazione e rumorosità
Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589
NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.
Sono presenti ben due modelli dell’ottima serie Viper S-Flow, da 120 e 140mm. Sono dei prodotti decisamente validi, che abbiamo già analizzato nel terzo roundup delle ventole. Il design della struttura è molto avanzato e permette grandi CFM, con una buona regolazione, e silenziosità gestibile grazie alla funzionalità PWM. Lo sleeving è eccellente e la qualità complessiva quindi ben più che soddisfacente, sebbene il prezzo di acquisto non sia affatto elevato se rapportato a modelli della concorrenza. Vi mostriamo delle fotografie del modello da 120mm:
Qualche fotografia del modello da 140mm Viper, mostrato anche sopra un TRUE copper con ventola da 120mm, infatti i fori sono gli stessi, quindi la ventola è molto poliedrica:
Rumorosità
Senza perderci in inutili feeling personali, vi invitiamo a visionare il valore di dBA dal grafico dei risultati del test di carico termico, e trarre le vostre conclusioni. Sappiate che la velocità di rotazione della ventola, essendo queste ultime PWM, è perfettamente configurabile quindi anche qualora non si fosse in possesso di un fan controller. Al massimo regime di rotazione, l’Akasa Venom Medusa non potrà certamente essere classificato tra le soluzioni silenziose, però è relativo in quanto si possono regolare ed è fornito dalla casa anche un riduttore. Non sono presenti eccessivi picchi di frequenza molesti ed il ticking, sebbene presente a bassi RPM, è contenuto. Sono ventole decisamente valide nel complesso. Consigliamo di tenere il dissipatore in un range attorno ai 1000RPM.
Cosa possiamo aspettarci quindi da questo dissipatore? Performance decisamente elevate, silenziosità regolabile e su discreti livelli, installazione facile ma dimensioni importanti, quindi bisogna fare accortezza in fase di installazione e valutazione dell’acquisto.
Montaggio
Innanzitutto qualche fotografia comparativa con il Thermalright SB-E Extreme appena recensito:
Ed anche qualche con il righello:
Una fotografia di una buona stesura della pasta termica:
Compatibilità con RAM ad elevato profilo
La compatibilità con RAM ad elevato profilo è particolarmente buona se consideriamo l’ingombro.
Il dissipatore presenta un’altezza della ventola ottima rispetto alla scheda madre, quindi possiamo escludere problemi nella compatibilità con schede madri aventi sistemi di dissipazione particolarmente grandi. Lo spessore come è detto è ottimo per la compatibilità delle RAM su piattaforme LGA 2011 come si evince dalle foto, anche se sarebbe stato possibile con un piccolissimo sforzo renderlo esente da problemi. L’altezza e la larghezza sono invece elevate e questo può creare qualche problemino, sia con cabinet ristretti in spessore, sia con schede video nel primo slot PCIE.
Su una RIVE X79 viene pregiudicato il primo slot PCIE, e questo quindi è un deciso punto a sfavore! Però c’è da far presente che il dissipatore delle RAM Corsair Dominator GT è smontabile, infatti levando le alette dissipanti di colore rosso si ovvia al problema e si può montare tranquillamente anche nel primo slot. Prima di procedere vi invitiamo a rileggere la compatibilità nei capitoli precedenti.
La procedura d’installazione, in questo caso inerente a sistemi Intel, è davvero veloce. Analizzeremo brevemente la procedura per il socket LGA 2011. Bisogna seguire questi step:
- Stendere un sottile velo di pasta termica
- Installare le quattro viti sul sistema di ritenzione Intel
- Fissare le placche di ritenzione laterali
- Serrare le viti superiori
- Montare il dissipatore
- Montare le ventole
Sistema e metodologia di test 2011
Abbiamo testato il dissipatore sulla nuova piattaforma Intel X79, con socket LGA 2011. Il tutto è stato montato su di un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 24°C. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU il nuovissimo Core i7 3930K da 130W di TDP, in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore.
Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;
NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.
NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO spesso viene spalmato un sottile strato pre-applicato nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.
Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.
Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.
Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro :
I test per il socket 2011 sono stati effettuati con la ventola in dotazione, in queste modalità:
- in P/Pull al massimo dei giri di rotazione
- in P/Pull ad 800RPM
NOTA NUMERO TEST: precisiamo che se non doveste trovare dei test ad 800RPM ripartiti per le tre frequenze campione, questo significherebbe che il test termico è fallito, e che quindi non è consigliabile utilizzare questo preset; facciamo presente questo perché altrimenti potrebbe sembrare che il test non sia stato fatto, ma è vero l’opposto. In casi del genere consigliamo di elevare il regime di rotazione e controllare direttamente le temperature, per evitare danni da surriscaldamento della CPU.
Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.
Risultati del test di carico termico
Questo dissipatore riesce a classificarsi bene, data la tipologia e l’ingombro, anche se forse ci saremmo aspettati qualcosina di meglio ad 800RPM. Comunque sia le ventole sono ottime e le performance a 4.5GHz tali da non avere il minimo problema, anzi è possibile tranquillamente spingersi oltre questa soglia. Risulta essere un acquisto sensato se consideriamo la sua rumorosità complessiva e la gestibilità, oltre all’ingombro delle RAM particolarmente valido.
Modifiche e test accessori
Sarebbe possibile cambiare le ventole in dotazione ma lo sconsigliamo. Consigliamo di tenerlo a 1100RPM e scordarsi dei programmi di rilevazione delle temperature.
Conclusioni
Prestazioni | Molto valide considerando l’ingombro | |
Prezzo | 85 euro, appropriato e bilanciato con il bundle | |
Design | Leggermente migliorabile, ma ottimo | |
Bundle | Eccellente | |
Ventola | Due, e di ottima qualità | |
Montaggio | Quasi perfettoQuasi perfetto | |
Complessivo |
Il dissipatore Akasa Venom Medusa è un modello che ben si presta all’utilizzo su configurazioni molto potenti, avanzate ed anche silenziose. La struttura è moderna e è dotato di due ottime ventole, non ci sono problemi nel montaggio ed anzi presenta anche un’ottima compatibilità con le RAM ad elevato profilo, data l’altezza dalla base maggiore rispetto a modelli della concorrenza. La rumorosità è gestibile e non sarà molesto. Il prezzo di acquisto è circa 85 euro IVA compresa (diffidate da shop aventi prezzi fortemente dissimili da questo). La disponibilità è immediata.
Punti di forza
- prestazioni valide
- lavorazione eccellente
- finitura in Nichel delle heatpipes
- finitura in Nichel della base
- alette avanzate
- due ottime ventole in dotazione
- push pull nativo
- base che non necessita di modifiche
- sistema di assemblaggio delle ventole stabile e moderno
- pasta termica in tubetto
- ottima compatibilità con RAM ad elevato profilo
- altezza dalla base notevole
- discretamente silenzioso
Aspetti da migliorare
- ci saremmo aspettati un comportamento leggermente migliore ad 800RPM, ma poco importa dato che sono comunque di ottimo livello
Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.
Si ringrazia Akasa per il prodotto fornitoci in test.
Trinca Matteo