Ciao Mondo 3!

Cooler-Master-s-Eisberg-240LCooler Master ha stupito molti con il suo teaser trailer relativo alla nuova famiglia di soluzioni a liquido integrato, la serie Eisberg, e non per casualità o false aspettative. Questa nuova gamma di dissipatori si differenzia dalle altre per moltissime caratteristiche innovative, ed il produttore è uno dei leader nel settore delle componenti enthusiast e di fascia alta, quindi è ovvio che ci si aspetti molto da queste soluzioni. Di fatto la serie Eisberg rappresenta l’anello di congiunzione tra le soluzioni a liquido tradizionali, da assemblare, e gli All-in-One finora introdotti sul mercato, coniugando i vantaggi di entrambe le categorie. La versione che esamineremo oggi è la top di gamma, ovvero il modello Eisberg 240L Prestige, dotato di un radiatore da 240mm e quindi predisposto per due o quattro ventole da 120mm. A catalogo esiste anche la versione da 120mm, ma sarà analizzata a tempo debito. Vi auguriamo una buona lettura.

 

 

 

 

 

Coolermaster logo

 

 

Cooler Master non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno dei marchi più famosi nel settore High-Tech per PC. Componenti top di gamma, grande qualità ed attenzione per i dettagli, ma soprattutto longevità delle componenti e soluzioni all’avanguardia. Abbiamo recensito poco tempo fa un dissipatore eccezionale, il TCP-800 e quindi la nuova evoluzione AIO made by Cooler Master non potevamo fare altro che accoglierla a braccia aperte. Fanno parte della medesima serie il Seidon 120XL ed il 240M, che sarebbe molto interessante recensire, e comparare con questi radiatori.

Abbiamo testato l’Eisberg 240L sulla nostra nuovissima piattaforma di test con socket Intel LGA 2011. Al fine di garantire una suite di test simile a quella dell’utente finale, è stato utilizzato su un processore della famiglia Sandy Bridge-E ovvero il modello 3930K. Dato che il nostro interesse è  replicare le diverse condizioni di utilizzo ed offrirvi un servizio migliore, è stato eseguito un gran numero di test approfonditi, ben 16 complessivamente! Il processore è stato messo sotto carico con il programma Prime95 alle seguenti impostazioni: default, a 4.2GHz e a 4.5GHz.  Sarà analizzata la configurazione stock, comprendente due ventole proprietarie da 120mm in Push anteriore, le quali sono state testate con più impostazioni di velocità. Oltre a questo sono state utilizzate fino a quattro ventole Noctua NF-F12 in una configurazione Push/Pull e come se non bastasse abbiamo deciso anche di testare diverse impostazioni della pompa integrata, a 2000 e 3000RPM. Nel corso delle prossime settimane vedrete anche la recensione di un interessantissimo modello Cooler Master, il Seidon 120XL:

 

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Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate ed i dettagli. Data la tipologia di dissipatore, sarà consigliabile utilizzarlo in cabinet di grandi dimensioni, con predisposizione per radiatori da 240mm ma con tolleranze laterali discrete; data questa particolarità e date le differenze con gli altri modelli, vi invitiamo a confrontare le tolleranze in base al capitolo dell’analisi strutturale, dove sono riportate precise misurazioni laterali.

 

Qui di seguito riportiamo il link al produttore e alla pagina di presentazione del modello.

 

Il prezzo proposto ammonta a circa 155 euro.

 

 

Cooler Master Eisberg 240L Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 155€

Caratteristiche Tecniche

 

specifiche dissipatore

 

 

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

ventole

 


Confezione e Bundle

 

La confezione esterna, classica secondo gli standard Cooler Master, è di ottima qualità, presenta una colorazione standard e dettagli dimensionali nella parte posteriore, cosa gradita dato che è un elemento determinante nella scelta di questi prodotti, in molti casi. Una volta rotto il sigillo di Alphacool, il produttore dell’unità, notiamo un confezionamento che ricalca i modelli della concorrenza ovvero sostanze riciclate in una struttura ad incastro, con plastica protettiva attorno ai singoli elementi. Questo sistema permette di ovviare in parte ai seri problemi derivanti dagli imballi di prodotti informatici, che per la loro natura inquinante sono problematici nello smaltimento. Il manuale in dotazione, per quanto limitato, è valido ed il bundle appropriato, anche se sarebbe stato opportuno inserire supporti antivibrazione anche per le altre due ventole opzionali, oltre a viti lunghe supplementari.

 

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Il manuale in dotazione è ottimo ed il bundle è ricco: per la prima volta in un AIO troviamo della pasta in tubetto, in luogo di quella pre-applicata alla base del dissipatore stesso.

 

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Lista del materiale che troverete all’interno della confezione:

  • il dissipatore AIO Eisberg 240L Prestige
  • il manuale
  • il sistema di blocco proprietario con viti di montaggio
  • un tubetto di pasta termica
  • due cornici antivibrazione per le due ventole
  • set di viti per le ventole in dotazione
  • molle e sistemi di blocco del sistema di ritenzione
  • 2x ventole da 120mm
  • una prolunga a 3 pin per riduzione del voltaggio della pompa a 9V
  • un adattatore (riduttore 5-7V) molex per la pompa

 

Riportiamo le foto dettagliate del manuale:

 

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Eisberg 240L Prestige: analisi strutturale, ventole e rumorosità

 

La serie Eisberg si distingue nettamente da tutti i modelli visti finora per un progetto completamente innovativo, realizzato in collaborazione con la tedesca Alphacool, produttore di componenti per watercooling ben noto nel settore. A differenza degli altri AIO, troviamo waterblock, pompa e radiatore derivati direttamente da componenti discrete. Waterblock e pompa sono montati insieme in un blocco di generose dimensioni, dovendo ospitare una pompa ben più potente rispetto a quella presente negli AIO standard. Un’altra caratteristica di questo prodotto è la modularità. Pur essendo un kit AIO, quindi installabile in modo immediato così come ci viene inviato da Cooler Master, l’Eisberg 240L permette di sostituire con facilità il radiatore o il waterblock e persino di aggiungere uno o più waterblock per schede video. Come vedremo nei test, la pompa è progettata per avere potenza eccedente, permettendo di aumentare il carico del circuito senza compromettere in modo significativo le prestazioni. Per questo motivo la serie Eisberg si può considerare come l’anello di congiunzione tra gli AIO classici e i sistemi a liquido a componenti discrete. Di seguito riportiamo lo schema dia assemblaggio del prodotto, che vi permetterà di apprezzarne meglio il principio di funzionamento.

 

A

 

Il modello 240L presenta un radiatore da 240mm avente uno spessore pari a 30mm, una spaziatura delle alette di 1.50mm, uno spessore delle alette di 0.1mm, un numero di setti del radiatore pari a 13, una spaziatura dei setti di 0.82cm, una lunghezza dei tubi di 34cm ed infine tolleranze a sinistra di 3.1cm e a destra di 1.99cm. Questo radiatore permette all’Eisberg 240L un comportamento termico teorico che si attesta ai livelli più elevati tra i modelli che abbiamo recensito fino ad oggi, quindi fa ben sperare. Data la tipologia delle alette in rame, diversamente dall’alluminio degli altri dissipatori AIO, si presume che con ventole potenti ci sia un miglioramento visibile, a parità di superficie dissipante. Il radiatore è perfettamente identico al NexXxos ST30 Full Copper, che Alphacool commercializza in versione discreta per gli assemblatori di sistemi a liquido.

Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo radiante della larghezza di 240mm ed altezza grossomodo di una singola ventola da 120mm, questo significa che sarà compatibile con quei cabinet che hanno una predisposizione per due ventole da 120mm in sequenza, senza spaziatura tra di esse; facciamo presente che ci sono modelli persino mini-ITX con queste caratteristiche, per via delle potenzialità intrinseche di questi sistemi. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive, sia antibatteriche e fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura squadrata, progettata da Alphacool, che funge sia da waterblock che da pompa. E’ quindi un modello allo stato dell’arte per quanto riguarda le dimensioni, che non eccede in spessore ma che è caratterizzato da un radiatore simile a soluzioni a liquido propriamente dette, con alette di dissipazione in rame.

 

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Radiatore, superficie dissipante e tubi

Avendo già fatto presenti le specifiche tecniche e molti dettagli approfonditi, che difficilmente potete trovare in altre recensioni anche di calibro mondiale, vi mostriamo alcuni dettagli del modello. Vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:

 

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Partendo da questi presupposti analizziamo la struttura stessa del radiatore. La struttura è molto robusta, presenta 4 fori per lato per l’installazione di massimo due ventole da 120mm. Le alette sono più spaziate rispetto allo standard degli  modelli della concorrenza, il che giova a bassi flussi d’aria, però lo spessore del radiatore si attesta a livelli intermedi (esistono modelli da 25 a 48mm). Le tubazioni sono caratterizzate da un rivestimento in gomma che non permette evaporazione o perdita di liquidi, ben sigillato ma soprattutto robusto, data anche la presenza di un sistema che non permette al tubo di piegarsi con angoli di 90 gradi, o superiori. Diversamente dai modelli Corsair della prima tipologia, non sono quindi presenti le ondulazioni delle tubazioni, che garantivano certamente solidità, ma erano forse eccessivamente rigide. Le giunzioni con il radiatore e con il combo pompa-waterblock, sono semplicemente eccelse ed oltretutto permettono anche la sostituzione del liquido interno oppure il potenziamento dell’unità, cambiando quindi pompa o radiatore. Essendo un modello costoso deve per forza avere caratteristiche del genere, di modo che si possa anche potenziarlo o migliorarne alcune caratteristiche tecniche. Il sistema di aggancio è eccellente e non ci saranno perdite.

NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250/300W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fù il caso, ad esempio , del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa ; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.

 

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Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quanto riportato nella tabella e purtroppo non è possibile misurarlo direttamente, in quanto sarebbe necessario segarlo in due e misurare all’interno le distanze. Comunque sia è uno dei più grandi tra i modelli che abbiamo provato.

 

Waterblock, base di contatto

Il waterblock presenta un design interno avanzato, basato su microcanali e dotato di un particolare jetplate che serve a massimizzare il flusso attraverso i canali stessi. A conferma della bontà del progetto, la stessa base è utilizzata nel waterblock Phobya UC-1 Extreme.

 

waterblock-1  waterblock-2  jetplate

 

La base non presenta della pasta termica preapplicata, che invece è fornita con un tubetto accessorio. Gli utenti più esperti utilizzeranno paste di qualità superiore, spalmando un sottile strato per massimizzare il contatto, che in questo caso è davvero sublime.

 

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NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto e dell’installazione, che quindi è standard per tutti i dissipatori di questa tipologia:

 

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NOTA QUALITA’ BASE:  una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.

Un particolare dell’impronta termica, eccellente:

 

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Ventole in dotazione e rumorosità

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

ventole

 

Sono presenti due modelli da 120mm, con cornici antivibrazione. Sono dei prodotti validi anche se certamente chi comprerà un modello del genere acquisterà anche modelli di ventole migliori. Il diametro è standard e la rumorosità nella media, come la tipologia ed il numero delle pale di ventilazione. Gli RPM non eccessivi non lo renderanno terribilmente molesto, anche se le misurazioni in dBA nel capitolo dei test parlano chiaro.

 

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Come abbiamo già visto per il radiatore e per il waterblock, l’Eisberg adotta componenti derivati direttamente da modelli aftermarket. Anche per la pompa troviamo quindi un modello commerciale dotato di top personalizzato per Cooler Master. La pompa in questione è l’Alphacool DC-LT ceramica, per cui l’azienda tedesca dichiara un flusso approssimativo di 120 litri orari, una prevalenza di 2,2m, un range operativo di 5V - 13,5V ed un consumo di 4,9W. Questi dati potrebbero però differire per il modello installato nell’Eisberg.

Uno dei problemi dell’Eisberg 240L, fin dagli albori della progettazione, è il rumore della pompa; fortunatamente è possibile modificarlo con un fan controller oppure con i riduttore in dotazione ed è consigliabile far lavorare l’unità a 2100RPM circa, contro i 3000 nominali e “standard”. La perdita di performance è irrisoria mentre la riduzione dei dBA eccellente, da 47.4 a 38.4 ovvero due soluzioni completamente diverse perché la prima è circa due volte più rumorosa della seconda. 

 

Consigliamo di tenere il dissipatore in un range intermedio, al fine di bilanciare prestazioni e rumore.

 


Montaggio

 

Prima di procedere vi invitiamo a rileggere la compatibilità nei capitoli precedenti.

La procedura d’installazione, in questo caso inerente a sistemi Intel, data la natura AIO del dissipatore è immediata e non presenta problemi di sorta, sebbene sia particolarmente diversa dalle precedenti per via della collaborazione con Alphacool. Innanzitutto bisogna procedere seguendo questi step:

  • smontare il dissipatore boxato INTEL
  • ripulire la pasta termica sopra la CPU
  • posizionare il case orizzontalmente (se avete dei case con l’apertura posteriore dietro alla scheda madre, consigliamo invece di riporto verticalmente e fissare prima il radiatore)

 

In base ai diversi case ed alle vostre configurazioni, dovreste fissare prima le ventole al radiatore, poi installare il radiatore sul cabinet facendo attenzione al posizionamento dei cavi delle ventole e se necessario dotarsi di un comodo connettore binato ad Y che permette l’inserimento in un solo cavo in un connettore a 3 / 4 PIN. Nel bundle è fornito un comodo riduttore molex per alimentare la pompa con quattro possibili livelli di voltaggio: 5V, 7V, 9V e 12V.

Per installare il wateblock sulla CPU, una volta posto un sottile strato di pasta termoconduttiva sulla CPU stessa, è necessario inserire i quattro distanziatori filettati, molto lunghi, sul socket di montaggio 2011 INTEL. Fatto questo si passa al fissaggio del sistema di ritenzione Alphacool sulla base del waterblock ed all’apposizione del waterblock, tramite un sistema ad incastro orizzontale. Bisogna inserire queste due placche all’interno degli incavi nella base e la procedura è molto facile. Facciamo presente però che è necessario assemblare la placca di ritenzione fornita dal produttore ed a tal fine vi rimandiamo alle foto dirette del manuale, perché spiegarlo a parole potrebbe sembrare difficoltoso.

Fatto questo si deve apporre l’unità, posizionare i quattro washer in bianco opaco, poi le quattro molle ed inserire le quattro viti a molla ad X, per bloccare infine il waterblock in posizione. Sarebbe opportuno ricontrollare l’impronta ma se la procedura è standard e siete certi di una corretta applicazione potete procedere all’accensione, dopo aver collegato i cavi della pompa e dell’alimentazione ausiliaria della pompa mediante tramite molex 4 PIN / tramite il cavo femmina da 3 PIN sul connettore maschio presente sulla scheda madre. Da notare il tappo con la dicitura “Fill”, utile per le procedure di manutenzione in caso di modifica o manutenzione del sistema AIO.

 

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La compatibilità è garantita con tutte le schede madri e con tutte le RAM, ad elevato e basso profilo senza che verranno occupati slot PCI-E / RAM.

 

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Sistema e metodologia di test 2011

 

Abbiamo testato il dissipatore sulla nuova piattaforma Intel X79, con socket LGA 2011. Il tutto è stato montato su di un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 24°C. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU il nuovissimo Core i7 3930K da 130W di TDP, in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore.

 

sistema prova

 

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;

NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO spesso viene spalmato un sottile strato pre-applicato nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.

 

Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.

Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro :

 

parametri

 

Sarà analizzata la configurazione stock, comprendente due ventole proprietarie da 120mm in Push anteriore, le quali sono state testate con più impostazioni di velocità. Oltre a questo sono state utilizzate fino a quattro ventole Noctua NF-F12 in una configurazione Push/Pull e come se non bastasse abbiamo deciso anche di testare diverse impostazioni della pompa integrata, a 2000 e 3000RPM.

 

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NOTA NUMERO TEST: precisiamo che se non doveste trovare dei test ad 800RPM ripartiti per le tre frequenze campione, questo significherebbe che il test termico è fallito, e che quindi non è consigliabile utilizzare questo preset; facciamo presente questo perché altrimenti potrebbe sembrare che il test non sia stato fatto, ma è vero l’opposto. In casi del genere consigliamo di elevare il regime di rotazione e controllare direttamente le temperature, per evitare danni da surriscaldamento della CPU.

 

00004 coolermaster eisberg 240L prestige

 

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.

 

elenco dissipatori

 


Risultati del test di carico termico

 

test1

 

test2

 

test3

 

test4

 

L’Eisberg 240L Prestige non poteva che primeggiare; il comportamento termico è al top della categoria e riesce a battere l’H100i di due gradi persino a 100RPM inferiori, con due ventole NF-F12 Noctua. Abbiamo eseguito dei test accessori, misurando anche il comportamento con due settaggi della pompa, e misurando anche i dBA di quest’ultima. Riportiamo qui il grafico dei test e lasciamo a voi le considerazioni finali.

 

test5

 

NOTA: comparando i risultati con il TCP-800 bisogna tenere in mente l’orientamento orizzontale di quest’ultimo, che gli permette performance migliori rispetto all’orientamento verticale.

 

Modifiche e test accessori

Sarebbe possibile cambiare le ventole in dotazione e francamente lo consigliamo. Con questo modello non serviranno altre due ventole in Push-Pull, come si evince dai test. Consigliamo di tenerlo con due Noctua NF-F12 a 1000RPM, pompa a 2100RPM e scordarsi dei programmi di rilevazione delle temperature.

 


Conclusioni

 

oro  performance

Prestazioni 5 stelle Al top 
Prezzo 3,5 stelle - Copia 2 155 euro, forse eccessivo anche se la qualità c’è tutta 
Design 4,5 stelle

Quasi perfetto

Bundle 4 stelle - copia 2 Ottimo, ma non c’è un software di controllo
Ventole 4 stelle - copia 2 Buone e non troppo rumorose al 100% di RPM
Montaggio 4,5 stelle Contatto eccellente
Complessivo 4,5 stelle

 

 

Il modello che abbiamo recensito oggi è uno dei più elaborati nel settore della dissipazione termica per CPU e siamo orgogliosi di aver sondato il terreno, confrontandolo con moltissimi altri modelli della concorrenza. Nel capitolo precedente infatti avete potuto osservare quello che in molti altri casi viene pubblicizzato come “Roundup” delle soluzioni a liquido. Il totale dei test termici sta cominciando ad essere molto importante e quindi per qualsiasi commento o domanda vi invitiamo a farne, e commentare attivamente. Le soluzioni Eisberg hanno dimostrato di essere un ottimo punto di partenza e la qualità è certamente molto elevata. C’è qualche difetto di gioventù, tra cui l’assenza di un controllo diretto via software, come la rumorosità della pompa a default, però come abbiamo dimostrato il problema è relativo perché abbassando di circa 1000RPM c’è un netto decremento di rumorosità, ed una perdita quasi nulla delle performance massime. La struttura permette potenziali modifiche strutturali ed il montaggio è eccellente. Il prezzo è molto elevato perché si attesta a circa 155 euro IVA compresa. E’ consigliabile a questa cifra? Se analizziamo il costo delle singole componenti utilizzate (di derivazione retail come visto) possiamo dire che il prezzo è ben rispondente: 60€ per il waterblock, 40€ per il radiatore, 20€ per la nuda pompa, più il top e le ventole. Ecco che questa cifra, senza dubbio elevata, viene prontamente giustificata. Data la moddabilità, e data la qualità impressionante, l’R&D e le potenzialità, il valore commerciale è decisamente elevato. Prodotti di nicchia del genere costano, ma valgono! La disponibilità in commercio è immediata.

 

 

Punti di forza:

  • prestazioni elevatissime
  • lavorazione eccellente
  • alette in rame !
  • base che non necessita di modifiche
  • sistema di assemblaggio delle ventole stabile, con cornici antivibrazione
  • pasta termica in tubetto
  • moddabilità elevata
  • un dissipatore d’elite, top di gamma
  • rumorosità controllabile con un fan controller, non eccessiva per le due ventole stock

Al fine di migliorare la qualità dei prodotti, abbiamo pensato di inserire una serie di consigli  tecnici, di modo che sia possibile visionare i punti da modificare per le prossime revisioni. Si badi bene però che sono considerazioni opinabili e non correlate alle intenzioni del produttore, che ovviamente ritiene, in base alla propria organizzazione dei modelli sul mercato, cosa è giusto fare. Xtremehardware consiglia dunque le seguenti modifiche strutturali:

  • Cooler Master è un marchio attento e capace, quindi suggeriamo di modificare la tipologia della pompa o adottare misure che portino la rumorosità a livelli dei 2000RPM registrati oggi
  • Sarebbe opportuno anche diminuire il prezzo di commercializzazione
  • Dato il prezzo, la presenza di un software di controllo è necessaria

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

Si ringrazia Cooler Master per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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