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Philips 239C4QHWAB 10Nella recensione odierna andremo ad analizzare il Philips 239C4QHWAB. Annunciato ufficialmente qualche giorno fa, è un monitor dotato di un display IPS da 23” con risoluzione Full HD ed è caratterizzato dalla presenza della connettività Miracast. Per chi si fosse domandato “connettività che?”, spiegheremo in cosa consiste questa tecnologia e a chi si rivolge.

 

 

 

 

 

 

L’azienda olandese ha deciso di immettere sul mercato un monitor compatibile con la tecnologia Miracast di Wi-Fi Alliance, connettività già presente in diversi TV. La particolarità di Miracast sta nel poter riprodurre fedelmente quello che viene mostrato dal proprio smartphone o tablet Android su un display dalle dimensioni maggiori o su un proiettore. In una sola parola? Mirroring! Se il primo pensiero è stato “e sti capperi, c’è già il DLNA che è sicuramente più supportato”, sappiate che le due tecnologie non sono affatto affini. La rete DLNA (Digital Living Network Alliance) è appunto una rete di condivisione di contenuti che necessita di un server, in genere un PC o un NAS collegato al router.

miracast

Per la tecnologia Miracast la rete domestica non è necessaria perché appunto il collegamento avviene direttamente (Wi-Fi Direct) tra i dispositivi di interesse (tablet, smartphone, notebook, PC, TV, monitor o proiettore) e si ha la riproduzione fedele di quel che accade sullo smartphone / tablet. L’unica accortezza è quella di verificare se entrambi i dispositivi (quello mobile e quello di riproduzione) supportano tale connettività. Al momento la tecnologia è integrata dalla versione Android 4.2 o successive e da Windows 8.1 (per notebook e tablet), ma è opportuno verificare sul sito ufficiale Wi-Fi.org se è riportata la certificazione per i dispositivi mobile e TV di interesse, perché il solo sistema operativo e la funzione Wi-Fi Direct non indicano il supporto a Miracast. Di seguito il menù del monitor in attesa della comunicazione con un dispositivo mobile.

Miracast

Un altro fattore da tenere a mente è che qualora stessimo visionando un film presente sul dispositivo mobile, lo schermo di questo dovrà comunque rimanere attivo e quindi è bene tenere d'occhio anche il livello della batteria.

La riproduzione in ogni caso supporta la qualità video Full HD, l’audio a 5.1 canali e la rotazione del display. La funzione è stata presentata anche al CES 2013 e di seguito alleghiamo due video del canale ufficiale.

http://www.youtube.com/watch?v=6F_wyyZg5sI

http://www.youtube.com/watch?v=cYagdOp9y7E


Specifiche tecniche

Specifiche tecniche

Il Philips 239C4QHWAB è quasi identico al 239C4QHSB, monitor quest’ultimo rilasciato un paio di anni fa e dotato di un pannello e-IPS. Molto probabilmente il nuovo modello con connettività Miracast presenta un pannello di nuova generazione (AH-IPS). Decisamente limitata l’ergonomia, ma il progetto di relegare nella base di sostegno buona parte dell’elettronica, rende più difficoltosa la presenza di un braccio di regolazione completo.


Unboxing e bundle

La scatola, più quadrata del previsto, mette in risalto la possibilità di condividere i contenuti dai dispositivi mobile, con logo Miracast e Wi-Fi Certified, riportanto la presenza di un pannello IPS e dell’ingresso HDMI/MHL.

Philips 239C4QHWAB 01

Aperta la confezione del Philips 239C4QHWAB si potrà estrarre:

  • la guida rapida all’utilizzo,
  • il cavo di alimentazione con brick esterno
  • un cavo D-Sub,
  • un cavo HDMI (il manuale ne riporta la presenza come optional),
  • il cavo audio jack da 3,5 mm,
  • il CD contenente il manuale, i driver e il software SmartControl.

Il monitor, avvolto da una classica busta di plastica e ben protetto dai due strati di polistirolo, ha il braccio e la base preinstallate ed è per questo che la scatola risulta meno "wide" del solito. Incollati sulla cornice si trovano l’efficienza energetica di classe B e le features già indicate.

Philips 239C4QHWAB 02

 

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Philips 239C4QHWAB 04 Philips 239C4QHWAB 06Philips 239C4QHWAB 07 Philips 239C4QHWAB 08

La base del monitor presenta quattro gommini antiscivolo circolari che assicurano una buona tenuta sul piano di lavoro, e che tuttavia non vanno a creare un'adesione talmente forte da impedire il tracinamento del monitor sulla scrivania. Il braccio, anche se piuttosto sottile, fornisce una convincente stabilità e non si rilevano oscillazioni del display durante l’utilizzo.

Rimuoviamo tutte le protezioni di plastica e diamo una sbirciata a tutti i dettagli del monitor.


Uno sguardo da vicino e analisi ergonomiche

Il Philips 239C4QHWAB fa una migliore impressione dal vivo che nelle immagini ufficiali. Il design è sottile, merito dell’alimentatore esterno, ma le cornici sono più spesse di quanto visto negli ultimi modelli, visto che riprende il progetto di qualche anno fa. I bordi laterali misurano 20 mm, mentre gli altri hanno qualche millimetro in meno, con l’eccezione fatta per il frame con la scritta Philips in rilievo che gode di una forma differente. L’intera cornice ha un rivestimento lucido e presenta il nome del modello nell’angolo in alto a sinistra, Brilliance 239C, e la tecnologia IPS LED su quello di destra. Dato che l’altezza del display non può essere variata, riportiamo che dalla scrivania alla cornice inferiore ci sono quasi 10 cm.

Philips 239C4QHWAB 09

Per quanto riguarda il rivestimento del pannello, abbiamo a che fare con una classica opacità dei display IPS, ma non di quella leggera apprezzata in alcuni modelli che risultano in linea con quelli PLS.

La base di sostegno è piuttosto massiccia e integra tutti i comandi per il menù OSD e il dongle integrato per la connettività Miracast. I pulsanti di tipo touch sono sei e li analizzeremo in un capitolo apposito, con uno sguardo alle funzioni presenti nel menù OSD. La plastica lucida però lascia facilmente i segni delle impronte. Gli speaker audio integrati sono posizionati dietro alle due griglie laterali della base e non alle spalle del display come spesso accade.

Philips 239C4QHWAB 11 Philips 239C4QHWAB 17

Lateralmente al display non sono presenti segnali particolari né figurano eventuali porte di comunicazione. Queste sono presenti tutte nella parte inferiore della base, dove in ordine troviamo un ingresso HDMI/MHL, uno D-Sub, il sistema antifurto Kensington, il jack per l’audio in ingresso, il jack per l’uscita cuffie e lo spinotto DC per il trasformatore esterno. L’intera scocca posteriore è in plastica lucida, come il frame frontale, spezzata da un inserto grigio. Inutile per questo monitor l'aggiunta dei fori VESA per fissare il display a un sostegno a muro, dato che la base non potrà essere rimossa. Particolare è inoltre la cura della base che presenta una struttura liscia nella parte frontale e levigata nell’altra metà.

Philips 239C4QHWAB 22 

Philips 239C4QHWAB 20 Philips 239C4QHWAB 19

Il particolare sostegno non permette l'adozione di un braccio di regolazione completo e il display può essere solo inclinato da -3° a +15°, compromettendone una certa libertà.

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Prima accensione

Il monitor Philips 239C4QHWAB l’abbiamo collegato via HDMI a una scheda video NVIDIA GeForce e per prima cosa è stato eseguito il reset nel menù OSD alle impostazioni di fabbrica. Con questo collegamento si rischia di utilizzare un range RGB limitato, 16-235, e non esteso, 0-255, dato che è il segnale per le TV. Per risolvere la questione basterà scaricare questa piccola utility, cliccare su “Set Full Range (0-255)” e riavviare il PC. Abbiamo anche provveduto a estendere l’intervallo dinamico nel pannello di controllo NVIDIA. Per schede video AMD la pratica non è necessaria.

Nelle condizioni a default la luminosità è molto alta dato che è impostata al valore massimo e i colori sembrano soddisfacenti. Con le impostazioni di default registriamo una luminosità del bianco di 266 cd/mq, luminosità del nero di 0,45 cd/mq, contrasto di 590:1, temperatura del bianco di 6500K e gamma del 2,1.

Default

Il  range di luminosità va da un minimo di 130 cd/mq a un massimo di 263 cd/mq; il punto minimo rimane un poco alto per coloro che preferiscono una bassa intensità in ambiente completamente al buio e comunque rimane maggiore di quello che prendiamo come riferimento (120 cd/mq). Discreta la copertura dello standard sRGB che è del 97% e per quello Adobe che è del 75%.

Per interpretare e comprendere i grafici qui riportati, se necessario, potete trovare informazioni al seguente link.

Gamut default Gamma defaultTemp default

La fedeltà cromatica nelle condizioni out-of-box risulta molto buona, con un Delta-E medio di 1,52.

Potremmo riassumere una scala di giudizio secondo quanto segue:

  • Delta-E < 1 il risultato è eccellente;
  • Delta-E < 2 il risultato è buono;
  • Delta-E < 3 il risultato è sufficiente;
  • Delta-E > 3 la riproduzione è inaccurata 

Fedeltà default


Funzioni del menù OSD

Come anticipato, i pulsanti touch del menù On Screen Display sono sei e in ordine troviamo: accesso alla funzione Miracast, scelta rapida per la funzione SmartImage o tasto giù, switch tra le sorgenti o tasto su, alimentazione con LED bianco posto subito sopra, regolazione degli speaker integrati o tasto back e infine il comando per accedere al menù OSD completo o tasto conferma. Il LED non è molto forte, ma non ci sarebbe dispiaciuto trovare la funzione per disabilitarlo. In condizioni di stand by il LED rimane lampeggiante.

Philips 239C4QHWAB 13

Visto il design, la scelta di integrare i comandi nella base in modalità touch può essere condivisibile, ma sarebbe stato opportuno inserire un sistema di retroilluminazione durante l'utilizzo o aggiungere anche dei piccoli rilievi per orientarsi in caso di scarsa luminosità, senza dover dare un’occhiata ogni volta ai pulsanti.

OSD 01 OSD 02OSD 03 OSD 04OSD 05 OSD 06OSD 07

SmartImage permette di selezionare diverse impostazioni predefinite a seconda dell’utilizzo. Le modalità sono sette: Testo, Ufficio, Foto, Film, Gioco, Risparmio energetico e Disattivato. Lo schema sRGB è disponibile nella sola modalità Disattivato.

Nel manuale è presente l’esploso delle funzionalità, con relativi step selezionabili, dell’intero menù OSD:

OSD funzioni

Nello switch delle sorgenti figura anche la connessione Miracast, dal quale sarà dunque rapido passare dalla sorgente video VGA / HDMI-MHL a quella Wi-Fi. Sarebbe stato utile avere funzionalità PiP e PbP, ma forse l’implementazione con una sorgente non cablata non è ottimale, anche se la funzione risulta assente anche per le due porte fisiche.

Molto completo risulta il classico software SmartControl allegato nel CD, dove è possibile calibrare manualmente il monitor con appositi pattern e modificare diverse voci presenti anche nel menù OSD:

SmartControl 01 SmartControl 02SmartControl 03 SmartControl 04SmartControl 05 SmartControl 06


Creazione del profilo colore

Prima di procedere alla calibrazione del Philips 239C4QHWAB abbiamo analizzato il risultato degli altri setting disponibili per quanto riguarda il gamma e la temperatura del bianco. Abbiamo comunque già appurato in un capitolo precedente che i valori di default risultano più che soddisfacenti. La risposta è soddisfacente e va ad aumentare il gap solo con le temperature più elevate che danno una tonalità più fredda.

 Gamma Temperatura

Con i valori di riferimento impostati come al solito, luminosità di 120 cd/mq, gamma di 2,2 e temperatura di 6500K, abbiamo ottenuto il seguente risultato abbassando la luminosità fino a zero, lasciando le impostazioni di default.

È possibile installare il profilo colore scaricando il file dal seguente link

Calibrazione

Il profilo colore non va a modificare sostanzialmente la risposta del monitor. La copertura gamut, il gamma e la temperatura del bianco rimangono pressoché i medesimi, mentre il valore medio del Delta-E passa da 1,52 a 1,10. 

Gamut calib Gamma calibTemp calib

Fedeltà calib


Confronto tra i monitor testati

Raccogliamo nelle successive tabelle i risultati dei monitor fin qui recensiti, sia nelle condizioni out-of-box e sia dopo l’avvenuta calibrazione.

Nero defaultNero calibrato

 

Contrasto defaultContrasto calibrato

 Fedeltà defaultFedeltà calibrata


Monitor Philips 239C4QHWAB in test

Colour banding

Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità.

Banding 01 Banding 02Banding 03 Banding 04

Il comportamento del Philips rimane nella media per un prodotto dotato di un pannello IPS da 6-bit + A-FRC.

Uniformità

Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari al 14%, con una media dell’8,7%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 1,7, con una media dell’1,0.

 Uniformità 01 Uniformità 02

Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.

Backlight 01 Backlight 02

 

IPS glow

Il test è fortemente dipendente dal singolo esemplare e quello giuntoci in redazione non risulta particolarmente fortunato. Nella zona in basso a sinistra si evidenzia un barlume di luce chiara, mentre dalla parte opposta, angolo in alto a destra, la colorazione vira sul rosso. Quest’ultimo non è evidente quando la schermata è full screen, mentre per la zona inferiore, quando la riproduzione vira su tonalità scure, si fa un poco notare.

Angoli di visione

In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS e PLS; seguono i VA e infine i TN.

Angoli di visione

Il pannello di natura IPS non delude e il monitor non mostra evidenti problemi all’aumento degli angoli di visione.

Reattività

Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il software PixPerAn (macchinina) e il tool presente su TestUfo.com. Per i vari setting di overdrive presenti nel Philips 239C4QHWAB, disattivato, veloce, più veloce, il più veloce, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200.

Reattività 01 Reattività 02

Nel test dell’ufo, passando dal setting “il più veloce” all’opzione “disattivato”, si nota ad occhio un poco di definizione maggiore nella configurazione dell’overdrive più spinta, ma non si apprezza un salto netto. Di conseguenza, nel passaggio da un settaggio all’altro la differenza è ancora più risibile. Segnali di overshoot causati dall’overdrive non sono stati rilevati; neanche nell’impostazione più reattiva è stato mostrato il reverse ghost (fantasma scuro).


Analisi sul campo

Nel corso dei nostri test andiamo a valutare anche il comportamento generale del monitor nelle classiche funzioni di utilizzo e quindi andiamo a stilare un piccolo resoconto che non può essere immune da considerazioni anche soggettive.

In ambiente desktop non vi è nulla di significativo da segnalare. La risoluzione di 1920x1080 pixel è ormai diventato il minimo sindacabile, data la ormai presenza di rilievo di soluzioni WQHD e Ultra Wide, senza considerare la moda del momento, ovvero i display 4K da 3840x2160 pixel. Il software SmartControl presente nel CD fornito è molto completo e per l’adattamento di più finestre aperte risulta molto pratica la funzione SmartDesktop che crea una piccola icona nella barra degli strumenti in qualsiasi finestra attiva. Questa potrà essere poi facilmente posizionata nella zona di interesse dopo aver scelto la suddivisione voluta.

SmartControl 07

Buona risulta la calibrazione del Philips 239C4QHWAB, il che permette di dilettarsi anche in editing amatoriali e farsi apprezzare anche in altri ambiti come nei film. Come abbiamo potuto vedere nel capitolo precedente, però, l’esemplare che ci è giunto in test presenta alcuni fasci luminosi. Questi si presentano anche nella barra in basso ed è facile notarli con le bande nere tipiche dei film.

Film

Lato game la sostanza non cambia. Abbiamo appurato con i test precedenti che il tempo di risposta è sufficiente per i videogiocatori che non cercano elevatissime prestazioni e infatti il Philips 239C4QHWAB si comporta come altri monitor dello stesso settore. I setting più veloci dell’overdrive magari avrebbero potuto essere più spinti, anche andando incontro a qualche occasionale reverse ghost, in modo da diminuire ancora il tempo di risposta e lasciare all’utente finale la scelta del setting ricercato. La giocabilità rimane in ogni caso più che sufficiente con ogni preset e abbiamo preferito optare per la modalità “il più veloce”.

Game

Gli speaker audio sono integrati nella base di sostegno come abbiamo già accennato, ma la qualità lascia molto a desiderare, per usare un eufemismo. A prescindere dalla potenza in uscita, che comunque non è bassa trattandosi di speaker, l’ascolto fa rimpiangere anche cuffie da 5 euro. In genere non andiamo a valutare in modo rilevante l’audio integrato nei monitor, dato che la stragrande maggioranza degli utenti utilizzerà un set dedicato o un headset di discreta qualità, ma in questo caso, visto che il monitor può veicolare l’audio proveniente dal dispositivo mobile (che sia via Miracast o porta MHL), avremmo preferito una qualità che fosse come minimo paragonabile ad altre soluzioni confrontabili.


Conclusioni

 

argento

 

Prestazioni

4 stelle - copia

In ambito game le prestazioni sono in linea con le aspettative. Discreto il comportamento dell’overdrive che non genera overshoot, ma salti più evidenti avrebbero fornito una maggiore scelta.

Qualità

4 stelle - copia

Buona la calibrazione out-of-box e la qualità strutturale, ma qualche accorgimento migliorativo per i controlli nel menù OSD sarebbero stati apprezzati.

Ergonomia

3 stelle

È un punto dolente questo per il monitor. Le regolazioni sono molto limitate e ci sono solo due ingressi video, mentre l’audio integrato è meglio dimenticarlo. Alza il punteggio la presenza della connettività Miracast.

Prezzo

4 stelle - copia

Il comunicato ufficiale riporta 299 euro come prezzo consigliato ed è decisamente alto a nostro avviso. In rete si trova già a circa 100 euro in meno; ecco, ora si ragiona.

Complessivo

4 stelle - copia

 

 

Parafrasando quello che ci siamo sentiti dire un po’ tutti da un professore al colloquio con i genitori, “il monitor non va male, ma potrebbe fare di meglio”. Ho sempre sognato di poterlo dire!

Il design del Philips 239C4QHWAB è carino, ma qualche accorgimento sui comandi del menù OSD per renderli di più comodo utilizzo avrebbe aiutato in condizioni di scarsa luminosità. A proposito di luminosità, la luminanza minima dei W-LED non scende come vorremmo dato che il punto minimo rimane di 130 cd/mq. Il pannello IPS da 6-bit A-FRC rimane nella media; buona la fedeltà e la copertura gamut, anche se abbiamo visto di meglio, e molto buoni rimangono gli angoli di visione. L’esemplare ha mostrato qualche difficoltà sul bleeding, ma è sempre dipendente dal montaggio del singolo monitor.

Philips 239C4QHWAB 12

Il tempo di risposta è più che sufficiente per dilettarsi anche in attività videoludiche, dove però un overdrive più versatile avrebbe fatto piacere a chi cerca qualcosina in più. Per la natura della struttura, l’ergonomia viene penalizzata, vedasi anche l'inutilità di poter aggiungere i fori VESA per un sostegno wall mount, e gli ingressi video sono limitati a sole due porte, di cui una sola digitale (HDMI/MHL). Il produttore punta dunque tutto sulla tecnologia Miracast che può far piacere a chi vuole divertirsi giocando con lo smartphone / tablet, a chi vuole mostrare le proprie foto, video, film, e più in generale godere dell’utilizzo dell’unità mobile su un display da 23” invece di uno da una manciata di pollici. Il consiglio che lasciamo è quello di collegare comunque un set di casse audio dedicate, o headset se si è da soli, perché gli speaker integrati sono decisamente scarsi.

Il monitor Philips 239C4QHWAB può essere valutato per l’acquisto solo se si è alla ricerca della certificazione Miracast incorporata, senza voler ricorrere a dongle esterni anche dalle dimensioni di una chiavetta USB. Al prezzo di circa 200 euro, Il Philips è un valido acquisto per fare mirroring su un pannello IPS da 23”.

 

Pro

  • Connettività Miracast
  • Fedeltà a default
  • Buon comportamento generale
  • Software SmartControl

 

Contro

  • Luminosità minima alta
  • Ergonomia limitata
  • Ingressi video
  • Speaker audio

Si ringrazia Philips per il sample fornito

Andrea Fanfani

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