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SilverStone Tundra TD02, un AIO top di gamma speciale - SilverStone Tundra TD02: analisi strutturale e tubazioni, parte 1

Indice articoli


Il modello TD02, essendo un semplice potenziamento del modello TD03 già recensito da noi, sulla carta si differenzia moltissimo dalle soluzioni attualmente presenti sul mercato:

 

  • differente tipologia del radiatore (nel seguente paragrafo lo analizzeremo in dettaglio)
  • nuovo sistema di bloccaggio in acciaio
  • solidità strutturale impressionante
  • base completamente rivisitata e più larga rispetto alle varianti Asetek e Cool-It
  • saldature sulle alette dissipanti con diverso orientamento
  • spessore pari a 45mm per l’intero radiatore, non solo le estremità di attacco delle ventole
  • design unico
  • pompa silenziosa

 

Ecco a voi, il Tundra TD02:

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Per dovere di completezza, ecco una fotografia del fratello minore, il Tundra TD03:

TD03

 

Tutto questo in linea teorica dovrebbe portare ad un interessante incremento di performance, oppure al miglioramento del rapporto dBA / Tload, che fondamentalmente è uno dei talloni di Achille delle soluzioni AIO, se si escludono modelli aventi alette in rame.

 

Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante con larghezza leggermente maggiore di una ventola da 120mm; per quanto riguarda la lunghezza invece si attesta a 278mm, poiché bisogna considerare la tolleranza superiore (presso le tubazioni) e quelle inferiori. In termini di compatibilità, vi invitiamo a prendere accurate misurazioni del vostro cabinet prima dell’acquisto. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze anticorrosive, antibatteriche e antifungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura quadrata che funge sia da waterblock che da pompa. Diversamente da altre soluzioni in commercio, in questo caso, non c’è una funzionalità di controllo diretto via software grazie ad un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso le regolazioni dirette degli RPM delle ventole e della pompa. Indubbiamente questo è un aspetto negativo, però è anche vero che gli utenti enthusiast generalmente possiedono un fan controller, oppure schede madri con funzionalità di controllo delle ventole avanzate, tramite la connessione sui connettori maschi onboard. E’ possibile che il controllo via software non sia stato implementato per ragioni di tempo, e costi.

 

SilverStone, nello scenario delle soluzioni dissipanti per PC è da poco tempo che commercializza soluzioni top di gamma, anche se il suo inserimento è avvenuto tramite modelli eccellenti, tra cui il modello Heligon01 (CLICCA QUI PER LA RECENSIONE), che si è meritato giustamente un XH Design Award, assieme alla prestigiosa valutazione Gold. Ciò significa che da qui in avanti, si assisterà al rilascio di modelli top di gamma, sia per design che caratteristiche tecniche. Il TD02 sembra un dissipatore Apple-oriented, per via della sua colorazione e della sua indubbia eleganza, sarà egualmente valido sotto il punto di vista prestazionale? Dato che il telaio presenta pochissime modifiche dal TD03, riportiamo i principali elementi della precedente analisi, con qualche modifica ad hoc per questo modello.

 

Radiatore, superficie dissipante e tubi

Avendo già fatto presenti le specifiche tecniche e molti dettagli approfonditi, che difficilmente potete trovare in altre recensioni anche di calibro mondiale, vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:

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Partendo da questi presupposti analizziamo la struttura stessa del radiatore. La struttura è classica, quindi molto robusta, presenta 8 fori per lato per l’installazione di massimo due ventole da 120mm, quindi un totale di 4 considerando la parte anteriore e posteriore. Le alette sono completamente diverse da tutto quello mai visto fin d’ora. Se da una parte questo potrebbe certamente essere promettente, dall’altra implicherebbe l’utilizzo di ventole ad hoc, particolari, perché se ci fosse un dissipatore troppo restrittivo la situazione potrebbe essere problematica. Comunque sia, vi forniamo un’idea della concezione sottostante a questo modello:

rad 1

Il design SilverStone permette in linea teorica di avere una capacità di dissipazione del radiatore ben più grande delle altre, di circa il 40%, riducendo la resistenza aerodinamica. Questo design è simile ai dissipatori di fascia alta in cui le heatpipes sono saldate alle alette di dissipazione in alluminio, per permettere performance eccellenti con un rumore della ventola molto più basso, ed RPM minori. Senza contare il design, moderno e particolarmente curato, è possibile anche cambiare il colore dei bordi (caratteristica ancora non implementabile, ma possibile per i modelli futuri o per kit specifici non ancora rilasciati in commercio dal produttore). Il radiatore presenta uno spessore molto elevato, questo però implicherà l’utilizzo di ventole con elevati RPM, in linea teorica, e certamente in Push/Pull.

NEW RADIATORE

I tubi sono di una tipologia simile ai vecchi modelli Corsair in PET, sebbene però sia presente una colorazione bianca. La lunghezza è elevata e la flessibilità sembra essere leggermente migliore, per via di una robustissima implementazione delle tubazioni ruotabili. Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quello che potete osservare direttamente all’esterno, anche se non è chiaro se sia presente una tubazione interna che non permetta quindi al fluido interno di sbattere contro le insenature radiali del tubo stesso. Sarebbe necessario sezionarlo in due, e si comprende chiaramente che ciò non è possibile ai fini della recensione.

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NOTA TUBI FEP: i tubi FEP hanno la caratteristica flessibilità delle prime soluzioni Corsair, ovvero molto rigidi, ma resistenti e totalmente isolanti. Il FEP (Etilene Fluorato di Propilene) si caratterizza anche per una estrema resistenza agli attacchi chimici ed è trasparente (sebbene venga colorato successivamente in base ai desideri di chi lo commercializza); insieme al PFA, viene solitamente usato per plastica e tubi da laboratorio che coinvolgono processi critici o altamente corrosivi.

 

Facciamo presente che non è necessario effettuare la manutenzione di questo impianto a liquido perché è già pronto all’uso, e certificato. Ecco qualche fotografia dello spessore, senza ventole:

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Con una ventola montata in Push:

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Con due ventole in Push/Pull:

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Qualche particolare dal lato:

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NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fù il caso, ad esempio , del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.

 

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